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Sante 7 Francescane Missionarie di Maria Vergini e martiri

9 luglio

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† Taiyuan, Cina, 9 luglio 1900

Sette suore della congregazione delle Francescane Missionarie di Maria, suor Maria Ermellina di Gesù (Irma Grivot), suor Maria della Pace (Marianna Giuliani), suor Maria Chiara (Clelia Nanetti), suor Maria Adolfina (Anne-Catherine Dierks), suor Maria Amandina (Pauline Jeuris), suor Maria di Santa Natalia (Jeanne-Marie Kerguin) e suor Maria di San Giusto (Anne-Françoise Moreau), giunsero il 4 maggio 1899 a Taiyuan, nella provincia dello Shanxi. S’impegnarono subito nell’orfanotrofio della missione, che accoglieva circa duecento bambine. Quando la rivolta del movimento dei “Boxers”, che avversavano gli occidentali e la religione cristiana, si estese allo Shanxi, le suore scelsero di affrontare il rischio del martirio. Il 5 luglio 1900, insieme ai frati, ai seminaristi e ad alcuni laici, furono imprigionate nell’“Albergo della pace celeste”. Ne uscirono il 9 luglio, per essere condotte al palazzo del viceré dello Shanxi e venire uccise, insieme ai loro compagni. Furono le ultime a morire, per decapitazione. Incluse nel gruppo capeggiato dal vescovo monsignor Gregorio Grassi, che contava in tutto ventisei martiri, sono state beatificate il 24 novembre 1946 da papa Pio XII e canonizzate da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000.

Martirologio Romano: Nella città di Taiyuan nella provincia dello Shanxi sempre in Cina, passione dei santi Gregorio Grassi e Francesco Fogolla, vescovi dell’Ordine dei Frati Minori, e ventiquattro compagni, martiri, che durante la persecuzione dei seguaci della setta dei Boxer furono uccisi in odio al nome di Cristo.


Le suore Francescane Missionarie di Maria in Cina
Le suore Francescane Missionarie di Maria, fondate nel 1877 da madre Maria della Passione, al secolo Hélène de Chappotin de Neuville (beatificata nel 2002) furono chiamate in Cina da monsignor Francesco Fogolla, vicario generale dello Shanxi meridionale.
Il 12 marzo 1899 un gruppo di quattordici suore, insieme a dieci frati e allo stesso monsignor Fogolla, partì da Marsiglia alla volta della Cina: sette di esse erano destinate a Taiyuan, nella provincia dello Shanxi. Provenivano alcune dagli Châtelets in Francia, altre da varie case sparse in varie zone francesi. Quanto alla nazionalità, invece, due erano italiane, una del Lussemburgo, una olandese e tre francesi.
Le suore arrivarono a destinazione il 4 maggio 1899. In mancanza di un convento, si sistemarono nell’orfanotrofio, che ospitava più di duecento bambine. Iniziarono a lavorare alacremente nella missione, con risultati promettenti.

La rivolta dei “Boxers”
Il 23 aprile 1900 fece il suo ingresso a Taiyuan il viceré dello Shanxi, Yu-Hsien. Era già noto per il favore dato ai membri della Società di Giustizia e di Concordia, divenuti noti in Occidente come i “Boxers”, autori di molte stragi contro le missioni cattoliche.
Infatti, dopo due mesi dal suo arrivo, essi comparvero a Taiyuan. Cominciarono a diffondere tra il popolo varie accuse contro i cristiani: li definivano nemici della patria, avvelenatori di pozzi, seviziatori di bambini, causa della siccità e della conseguente carestia. Lo stesso viceré, con un proclama affisso per le strade, dichiarava: «Il fetore dei cristiani è arrivato fino al cielo, per questo non cade più né pioggia né neve».
I cristiani cominciarono a fuggire, dopo questi annunci. Anche le suore furono invitate a farlo dal vescovo, ma la madre superiora, suor Maria Ermellina di Gesù, rispose: «Ah no! Siamo venute qui a dare la vita per Gesù, se fosse necessario! La forza ce la darà Nostro Signore!».

Il martirio delle sette suore e dei loro compagni
Intanto, i soldati del viceré portarono via con la forza le orfanelle dall’orfanotrofio. Il 5 luglio le suore, insieme ai frati, ai seminaristi ed ai domestici, furono dal viceré a lasciare le loro case per un’abitazione più sicura chiamata “Albergo della pace celeste”. Di fatto, era un luogo di prigionia: i cattolici vennero rinchiusi in un padiglione, i protestanti in un altro.
Verso le quattro del pomeriggio del 9 luglio 1900, gli uomini del viceré fecero irruzione nel padiglione dei protestanti, uccidendoli. A quel punto, l’anziano vescovo monsignor Gregorio Grassi invitò tutti a prepararsi alla morte e diede l’ultima assoluzione.
I “Boxers” giunsero anche da loro e li condussero al palazzo del viceré, dove vennero condannati a morte. Condotti nell’ampio cortile, subirono l’esecuzione a colpi di sciabola e di arma da fuoco. Le sette Francescane Missionarie di Maria furono le ultime: dopo aver assistito alla carneficina, cantarono il “Te Deum” abbracciandosi; infine, porsero il collo alle spade.
Quando madre Maria della Passione ebbe la notizia della loro uccisione, esclamò: «Ora posso dire di avere sette vere Francescane Missionarie di Maria!». Seppur addolorata per la loro perdita, decise di scrivere lei stessa un libro che parlasse di loro.

Nella gloria dei martiri
Furono beatificate il 24 novembre 1946 da papa Pio XII insieme ai loro compagni di martirio: due vescovi, due sacerdoti e un fratello laico dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti (missionari) e quattordici laici (cinesi), undici dei quali membri del Terz’Ordine francescano.
La memoria liturgica di tutto il gruppo fu fissata al 9 luglio, giorno della loro nascita al Cielo. Nella stessa data, l’Ordine dei Frati Minori ricorda anche padre Cesidio Giacomantonio, dei Frati Minori, ucciso il 4 luglio 1900 a Hengzhou, monsignor Antonino Fantosati e padre Giuseppe Maria Gambaro, morti tre giorni dopo. Anche loro sono stati beatificati il 24 novembre 1946.
A poco più di cent’anni dal loro martirio, il Papa san Giovanni Paolo II ha autorizzato la fusione delle cause di vari Beati martiri in Cina, inclusi i ventinove martiri francescani, in una sola: il decreto relativo porta la data dell’11 gennaio 2000. Dopo la firma del decreto “de signis”, avvenuta undici giorni dopo, il 22 gennaio, lo stesso Pontefice li ha iscritti fra i santi il 1° ottobre successivo.

L’elenco con le biografie delle singole suore

91688 - Maria Ermellina di Gesù (Irma Grivot) francese, 34 anni; superiora
91694 - Maria Chiara (Clelia Nanetti) italiana, 28 anni
91691 - Maria Adolfina (Anne-Catherine Dierks) olandese, 34 anni
91690 - Maria Amandina (Pauline Jeuris) lussemburghese, 28 anni
91689 - Maria della Pace (Marianna Giuliani) italiana, 25 anni
91693 - Maria di Santa Natalia (Jeanne-Marie Kerguin) francese, 36 anni
91692 - Maria di San Giusto (Anne-Françoise Moreau) francese, 34 anni


Autore:
Antonio Borrelli ed Emilia Flochini

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Aggiunto/modificato il 2018-07-08

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