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Beate 32 Martiri di Orange Vergini

9 luglio

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† Orange, Francia, 6/26 luglio 1794


La vicenda del martirio delle 32 religiose francesi, s’inquadra nell’ambito della grande carneficina scaturita dalla Rivoluzione Francese e precisamente nel periodo del Terrore, che durò in tutta la Francia dall’autunno 1793 all’estate del 1794.
In detto periodo funzionarono alcuni tribunali straordinari, dei quali uno dei più crudeli, fu quello della città di Orange nella Francia sud-orientale, nel dipartimento Vaucluse (l’antica colonia romana ‘Arausio’); la sua opera nefasta cominciò il 17 giugno 1794 e smise il 5 agosto dello stesso anno; in questi circa due mesi, perseguitò con ferocia, preti, religiosi e suore (clero ‘refrattario’), che si erano rifiutati di prestare il giuramento “libertà-uguaglianza” e alla Costituzione Civile del Clero, che per i suoi principi restrittivi della dipendenza da Roma, fu condannato da papa Pio VI.
Il tribunale straordinario di Orange, in quei due mesi giudicò 595 persone, condannandone alla ghigliottina 332, fra questi ultimi vi erano 36 preti e 32 religiose. Le suore rastrellate nella regione della piana del Rodano, furono portate nella prigione di Orange, detta “La Cure”; del numeroso gruppo facevano parte, due suore cistercensi, una benedettina, ben sedici Orsoline, che avevano varie Case nel circondario e tredici Sacramentine (Congregazione provenzale fondata nel secolo XVII, dal sacerdote Antonio Lequieu).
Le Orsoline e le Sacramentine furono arrestate a Bollène (centro della Francia Meridionale, dipart. Vaucluse) il 22 aprile 1794 e poi trasferite ad Orange il 2 maggio; in prigione non smisero, con l’accordo di tutte, di proseguire le pratiche unificate della loro vita conventuale.
Dopo un paio di settimane, le suore, condannate a morte in odio alla fede, cominciarono ad essere chiamate, a partire dal 6 luglio 1794 e a gruppetti giorno dopo giorno, salirono il patibolo, con il rullare dei tamburi e fra le urla di “Viva la Nazione”, “Viva la Repubblica”, della folla che al tramonto si adunava per assistere alle esecuzioni.
Le suore tennero un comportamento eroico eccezionale, testimoniato da quanti sfuggirono al massacro; tanto più grande, man mano che il loro numero si assottigliava e le loro consorelle dopo averle salutate, andavano fiere alla morte violenta ed ingiusta.
Esse recitavano le preghiere degli agonizzanti e rimanendo in ginocchio ed in profondo silenzio, attendevano la fine dell’esecuzione e quando credevano che tutto fosse finito, si alzavano e liete dell’onore toccato alle loro Famiglie Religiose, cantavano il “Te Deum” e il “Laudate Dominum”, esortandosi a vicenda per la loro morte all’indomani.
Le esecuzioni si prolungarono per tre settimane, finché morì anche l’ultima; la superiora delle Orsoline; i loro corpi furono sepolti al campo Gabet, vicino ad Orange, alla confluenza della Leygues e del Rodano e sin dal primo giorno della sepoltura, il luogo divenne meta di pellegrinaggi, attratti dalla loro fama di grande santità.
La causa per la loro beatificazione fu introdotta il 14 giugno 1916 e il loro martirio fu riconosciuto il 19 marzo 1925; la beatificazione delle 32 suore martiri fu celebrata il 10 maggio 1925, da papa Pio XI e la festa celebrativa fissata per tutte al 9 luglio.

Si riportano i loro nomi da religiose e da laiche:

Due cistercensi:
98135 - Suor Maria di S. Enrico (Margherita Eleonora de Justamond);
98136 - Suor Maddalena del Ss. Sacramento (Maddalena Francesca de Justamond)

Una benedettina
91005 - Suor Maria Rosa (Susanna Agata de Loye)

Sedici Orsoline:
93426 - Suor S. Melania (Maria Anna Maddalena de Guilhermier);
93426 - Suor degli Angeli (Maria Anna Margherita de Rocher);
61670 - Suor S. Sofia (Maria Gertrude de Ripert d’Alauzier);
61670 - Suor S. Luigi (Silvia Agnese de Romillon);
91987 - Suor S. Sofia (Maria Margherita de Barbegie d’Albarède);
90835 - Suor S. Bernardo (Giovanna Maria de Romillon);
62390 - Suor S. Francesco (Maria Anna Lambert);
62390 - Suor S. Francesca (Maria Anna Depeyre);
62390 - Suor S. Gervasio (Maria Anastasia de Roquart);
62990 - Suor S. Michele (Maria Anna Doux);
62990 - Suor S. Andrea (Maria Rosa Laye);
62990 - Suora del Cuore di Maria (Dorotea Maddalena Giulia de Justamond);
64490 - Suor Caterina di Gesù (Maria Maddalena de Justamond);
64490 - Suor S. Basilio (Anna Cartier);
91987 - Suor Chiara di S. Rosalia (Maria Chiara du Bac);
64490 - Suora del Cuore di Gesù (Elisabetta Teresa Consolin);

Tredici Sacramentine
61090 - Suor Ifigenia di S. Matteo (Francesca Maria Susanna de Gaillard);
91987 - Suor Rosa di Santa Pelagia (Rosalia Clotilde Bès);
91987 - Suor Teotista Maria (Maria Elisabetta Pellissier);
90835 - Suor Rosa di San Saverio (Maddalena Teresa Talieu);
90835 - Suor Marta del Buon Angelo (Maria Cluse);
62390 - Suor Maddalena della Madre di Dio (Elisabetta Verchière);
62390 - Suor dell’Annunciazione (Teresa Enrichetta Faurie);
62390 - Suor S. Alessio (Anna Andreina Minute);
62990 - Suor Amata di Gesù (Maria Rosa de Gordon);
62990 - Suor Maria di Gesù (Margherita Teresa Charansol);
62990 - Suor S. Gioacchino (Maria Anna Béguin-Royal);
64490 - Suor S. Agostino (Margherita Bonnet);
64490 - Suor S. Martino (Maria Chiara Blanc).


Autore:
Antonio Borrelli


Note:
Per approfondire: André Reyne - Daniel Brehier "Le martiri di Orange. La persecuzione dei Cattolici nella Francia giacobina" Il Cerchio

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Aggiunto/modificato il 2007-06-11

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